Numerosi studi ufficiali confermano il successo della terapia nella cura dei sintomi sopraindicati, attraverso l’esposizione ai raggi artificiali UV nello spettro della luce che attiva la fotosintesi della vitamina D.
Una delle ricerche del Dr. Ing. Mehmet Yeni (Università Tecnica di Berlino) utilizzando le lampade TRUE-LIGHT® 36W-T8 ha evidenziato che “la presenza dei raggi UV-A e UV-B, prodotti tramite le lampade TRUE-LIGHT®, sviluppano una forza di radiazione generalmente considerata favorevole alla salute ed efficace per stimolare la produzione di vitamina D-3."
Le lampade convenzionali non offrono questa composizione. Un fattore che fa nascere ulteriore stanchezza dell’occhio con possibile conseguenze di riduzione dellaconcentrazioneeaffaticamentoe stanchezzaprecoce.
Le lampade tradizionali a Tre Bande possono provocare mal di testa, perché il cervello cerca di integrare continuamente per interpolazione i colori mancanti nello spettro. Questa potenza di calcolo permanente crea stress e stanca l’occhio (occhi rossi) più velocemente.
La mancanza di benessere ha delle conseguenze negative sul rendimento.
ABBIAMO TANTI ARGOMENTI CHE GIUSTIFICANO IL LORO IMPIEGO
-Ricerche ed esperienze sulle lampade TRUE-LIGHT®-
Sulla base delle particolari proprietà delle lampade TRUE-LIGHT® sono stati condotti molti studi sui loro effetti.
Per i vari modi di applicazione delle lampade a spettro completo è disponibile una fonte di luce simile alla luce naturale. Una selezione di numerose dichiarazioni, pubblicazioni, ricerche e racconti di esperienze ne conferma i vantaggi.
“Parlando di salute, equilibrio e regolazione fisiologica, facciamo riferimento alle più importanti fasi responsabili per
la preservazione del funzionamento
del nostro corpo: il sistema nervoso autonomo e il sistema endocrino. Questi importanti centri di controllo del corpo, vengono stimolati e regolati direttamente dalla luce in misura che supera, di gran lunga, tutto quello che la scienza moderna, fino a poco tempo, fa era reticente a considerare”.
Jacob Liberman, oculista: “Die heilende Kraft des Lichts – der Enifluss des Lichts auf Psyche und Körper“ (Il potere curativo della luce – l’influenza della luce su psiche e corpo), edizione Piper, Monaco 1996.
“Numerosi studi medici, nel frattempo, hanno confermato che l’organismo umano, per una serie di funzioni del corpo, dipende proprio da una radiazione minima di luce UV”.
K. Stanjek: Zwielicht – “Die Öktologie der künstlichen Helligkeit“ (L’ecologia della luce artificiale), edizione Raben, Monaco 1989.
“Abbiamo finalmente scoperto che la luce è un’alimento come il cibo. Mentre la luce giusta contribuisce a mantenerci in salute, la luce sbagliata ci danneggia così come il cibo sbagliato. La ricerca è riuscita a fare un passo enorme in avanti, ma rimane ancora tanto lavoro da fare”.
Dr. John Ott, Fotobiologo: “Risikofaktor Kunstlicht –
Stress durch falsche Beleuchtung“ (Fattore di rischio luce artificiale – Stress causato da illuminazione sbagliata) , edizione Knaur, Monaco 1989.
“Lo stress causato dalla luce è la somma di tante disregolazioni del sistema nervoso autonomo come l’irritabilità, a secondo del soggetto malinconia e fatica. L’agenzia spaziale NASA ha tratto le conseguenze da queste esperienze. Alla fine degli anni ’60 ha fatto sviluppare la
lampada a spettro completo migliorando lo spettro in alcuni punti importanti rispetto alle lampade fluorescenti tradizionali.
Il colore della luce corrisponde alla luce del sole (RA96) e la radiazione è distribuita in modo più uniforme su tutto lo spettro. Gli astronauti stavano meglio e anche gli utenti normali hanno raccontato del miglioramento dell’attenzione e dello stato d’animo”.
Dr. Joahnnes Holler, internista: “Das neue Gehirn” (Il nuovo cervello), Junfermann’sche Verlagsbuchhandlung, Paderborn 1996.
L’illuminazione artificiale influisce sul comportamento depressivo degli studenti durante i mesi invernali (mancanza di energia, irritabilità, aumento dell’appetito, dell’ansia come espressione di disturbi dipendenti dalla stagione – chiamati “Seasonal Affective Disorder” o SAD o depressione invernale) influendo sulla motivazione per gli studi. Con l’illuminazione di lampade a spettro completo si è manifestata una regressione significativa della depressione e dei sintomi depressivi degli studenti rispetto alla luce delle lampade bianche e fredde”.
W.Tithof “The effects of full spectrum light on student depression as a factor in student learning dissertation” (Gli effetti della luce a spettro completo sugli studenti – depressione come fattore di abbandono degli studi da parte degli studenti), università di Walden,1998.
“Le buone esperienze con la luce a spettro completo hanno comportato il fatto che, nel frattempo, non solo tutti i sottomarini Polaris degli USA ne sono attrezzati, ma anche ospedali, sanatori,
scuole, università, fabbriche e anche tanti posti di lavoro e abitazioni private, l’hanno scelta come luce quotidiana”.
Elke Branddmayr, Bodo Köhler “Licht schenkt Leben”
(La luce regola la vita), edizione Fit fürs Leben, Ritterhude, 1997
“In una scuola elementare americana la quantità delle malattie con la luce a spettro completo si è ridotta in modo significativo”.
W. London “The lancet” (Il bisturi), S. 1205, 1987
“Negli ultimi tempi ci siamo resi conto che respiriamo aria malsana e inquinata in continuazione, assumiamo alimenti contaminati e acqua impura. Il nutriente più evidente però, la luce, finora è stata in generale trascurata”.
Jacob Liberman, oculista: “Die heilende Kraft des Lichts – der Enifluss des Licht auf Psyche und Körper“ (La forza curativa della luce – l’influenza della luce su psiche e corpo), edizione Piper, Monaco, 1996.
“Gli studenti di un’università americana rimasero più svegli sotto la luce a spettro completo e affaticandosi meno velocemente negli esercizi di percezione.”
Maas, Jayson, Kleiber “Effetcs of spectral differences in illumination on fatigue” (Effetti delle differenze spettrali nell’illuminazione al lavoro), edizione Piper, Monaco1996.
“Imprese e scuole hanno contato il 40% in meno delle epidemie influenzali con la luce arricchita di UV”.
Rikard Küller, prof. della psicologia ambientale “Non-visual effects of daylight” (Effetti non visivi della luce diurna), Simposio diurno, CIE, Berlino,1980.
“Nei bambini che studiavano in ambienti con luce a spettro completo, il numero di carie nei denti era minore di un terzo rispetto ai bambini che studiavano in ambienti con luce normale, fluorescente”.
Sharon, Feller, Burney “The effects of lights of different spectra on caries incidence” (Gli effetti della luce di diverso spettro sull’incidenza della carie), Archivio di Biologia Orale 16, n. 12, 1971, S. 1427
e Dr. John Ott, Fotobiologo: “Risikofaktor Kunstlicht – Stress durch falsche Beleuchtung“ (Fattore di rischio luce artificiale – Stress causato da illuminazione sbagliata) , edizione Knaur, Monaco 1989.
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